Cenni Religiosi

Ultima modifica 17 ottobre 2024

Nel secolo VIII la Chiesa di Sicilia uscita dalla clandestinità ebbe modo di affermarsi, tanto che poteva contare su una quindicina di vescovadi.
Nel 732 sotto i bizantini le Diocesi siciliane furono autonome da Roma.                                 
Le Madonie in queste vicende lontane furono presenti con la Diocesi e il Vescovado di Cefalù.
Cacciati i bizantini da saraceni nel IX secolo, la Chiesa siciliana fu costretta a sospendere le attività religiose. Nel XII secolo alla dominazione saracena subentrò quella normanna che ripristinò le antiche diocesi creando nuovi vescovadi. Tra questi Troina paese della Val Demone espugnato nel 1062. Nel 1081 il Conte Ruggero la elevò a Città e gli concesse il privilegio del vescovado. Geraci e gli altri Paesi delle Madonie vengono a far parte di questo vescovado. Le fortune di Troina non durarono a lungo, perchè Messina reclamò il titolo prestigioso che gli fu concesso dal Conte nel 1096. Le Madonie passarono sotto la Diocesi di Messina. Nel 1131 Messina diviene Arcivescovado. Nello stesso anno furono costituite le diocesi di Cefalù e Lipari. Ma solo nel 1169 Cefalù ottiene il riconoscimento pontificio sancito poi nel 1189. Con la bolla pontificia del 1166, Alessandro III mette in rilievo le Madonie con Cefalù, Geraci e Petralia. Si legge che l’Arcivescovo aveva la potestà di potere indossare il “Pallio” (ornamento liturgico di regalità ecclesiastica risalente al V° secolo). Nel 1200 Enrico Ventimiglia aveva esteso il suo potere sulla Diocesi di Cefalù (seconda metà del XIII° secolo). Nel 1321 il vescovo Giacomo da Narni cedette al Conte di Geraci il Castello di Pollina ricevendone in cambio due casali (Feminio e Veneruso). Nel 1329 il vescovo di Cefalù locò al Conte di Geraci il bosco e il “Tenimentum” di S.Maria da Bensaria in territorio di Castelbuono. Sempre nel 1329 il vescovo di Cefalù affida al Conte Francesco Ventimiglia il ruolo di protettore della sua Diocesi.                                                                  
Nel 1337 Francesco Ventimiglia caduto in disgrazia presso Re Pietro D’Aragona per opera dei Palizzi e dei Chiaramonte, fu assediato nella Rocca di Geraci. In quella occasione il vescovo di Cefalù Fra Roberto da Campolo eletto nel 1333, si schierò col Conte, e per questo sembra che non abbia ricevuto la “Consacrazione”. Subito dopo fu espulso perchè colpevole di essere stato il fautore della rivolta. Questo da il senso dei rapporti tra la Chiesa e la potente famiglia dei Ventimiglia.
Tra l’ottobre del 1371 e il dicembre del 1375 Gregorio XI predecessore di Urbano VI da Avignone lancia appelli ai Ventimiglia (Francesco) Conte di Geraci e Gran Camerario del Regno perchè si adoperasse per la pace tra Napoli e la Sicilia e si opponesse al matrimonio tra Re Federico e la figlia di Visconti Barnabò e favorisse quello con Antonio del Balzo.
Ma l’attenzione del Papa verso i Ventimiglia e in particolare verso il Conte di Geraci è manifesta soprattutto in una disposizione inviata a Francesco I nel 1372 in cui si impone al Conte di tenerlo informato sui propositi matrimoniali per le due figlie Eufemia e Eleonora e di chiedergli il parere.
Nei territori loro sottoposti i Ventimiglia esercitavano il loro influente potere anche sulla Chiesa locale.
Nel XVII secolo la Diocesi di Cefalù comprendeva le Chiese locali dei Paesi delle Madonie. Nel 1816 su richiesta avanzata dal re di Sicilia nel 1798, con bolla papale si istituisce la Diocesi di Nicosia e Geraci ne fece parte.
Nel 1844 Cefalù si stacca dall’Arcidiocesi di Messina per entrare a far parte della Chiesa metropolita di Palermo.
Oggi la Chiesa di Cefalù è sostenuta da 46 parrocchie agenti in 25 Comuni. 

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Religious notes

In the 8th century the Church of Sicily came out of hiding and was able to establish itself, so that it could count on some 15 bishoprics.
In 732 under the Byzantines the Sicilian dioceses were autonomous from Rome.                                 
The Madonie in these distant events were present with the Diocese and Bishopric of Cefalù.
Having driven out the Byzantines by Saracens in the 9th century, the Sicilian Church was forced to suspend religious activities. In the 12th century, Saracen rule was succeeded by Norman rule, which restored the ancient dioceses and created new bishoprics. Among them Troina town of Val Demone conquered in 1062. In 1081 Count Roger elevated it to a City and granted it the privilege of bishopric. Geraci and the other Madonie countries came to be part of this bishopric. Troina's fortunes did not last long, because Messina claimed the prestigious title granted to it by the Count in 1096. The Madonie came under the Diocese of Messina. In 1131 Messina became an archbishopric. In the same year the dioceses of Cefalù and Lipari were established. But it was not until 1169 that Cefalù obtained papal recognition later sanctioned in 1189. With the papal bull of 1166, Alexander III emphasizes the Madonie with Cefalù, Geraci and Petralia. We read that the archbishop had the power to be able to wear the "Pallium" (liturgical ornament of ecclesiastical royalty dating back to the 5th century). By 1200 Henry Ventimiglia had extended his power over the Diocese of Cefalù (second half of the 13th century). In 1321 Bishop Giacomo da Narni ceded the Castle of Pollina to the Count of Geraci, receiving in exchange two hamlets (Feminio and Veneruso). In 1329 the bishop of Cefalù leased to the Count of Geraci the forest and the "Tenimentum" of S.Maria da Bensaria in the territory of Castelbuono. Also in 1329 the bishop of Cefalù entrusted Count Francesco Ventimiglia as protector of his diocese.                                                                  
In 1337 Francesco Ventimiglia fell into disgrace with King Peter of Aragon at the hands of the Palizzi and Chiaramonte families and was besieged in the Fortress of Geraci. On that occasion the bishop of Cefalù Fra Roberto da Campolo, elected in 1333, sided with the Count, and for that reason it seems he did not receive the "Consecration." Soon afterwards he was expelled because he was guilty of being the proponent of the revolt. This gives a sense of the relationship between the Church and the powerful Ventimiglia family.
Between October 1371 and December 1375, Gregory XI predecessor of Urban VI from Avignon made appeals to Ventimiglia (Francesco) Count of Geraci and Grand Camerario of the Kingdom to work for peace between Naples and Sicily and to oppose the marriage between King Frederick and Visconti Barnabò's daughter and to favor that with Antonio del Balzo.
But the pope's attention to the Ventimiglias and in particular to the Count of Geraci is most evident in a disposition sent to Francis I in 1372 requiring the count to keep him informed of the marriage intentions for his two daughters Euphemia and Eleonora and to ask his opinion.
In their subject territories the Ventimiglias also exercised their influential power over the local Church.
In the 17th century the Diocese of Cefalù included the local churches of the Madonie countries. In 1816 at the request made by the king of Sicily in 1798, a papal bull established the Diocese of Nicosia and Geraci became part of it.
In 1844 Cefalù broke away from the Archdiocese of Messina to become part of the Metropolitan Church of Palermo.
Today the Church of Cefalù is supported by 46 parishes acting in 25 municipalities. 


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